La mission
La nostra è una società sportiva che promuove lo sport come veicolo di aggregazione ed amicizia, attraverso la pratica sportiva (agonistica e non) e la realizzazione di momenti di aggregazione atti a coinvolgere la comunità di persone che vi partecipa, curando in particolare gli aspetti educativi e di relazione interpersonale con tutti i suoi componenti.
L'idea di creare questo tipo di modello nasce dalla sentita necessità di poter estrapolare quegli aspetti di insegnamento di vita che sono intrinseci allo sport; da questo punto di vista, la sensibilità degli operatori della società prende spunto dai valori cristiani (la vicinanza con la Parrocchia di Santa Teresa è da sempre fonte di ispirazione e di sostegno per l'intera attività della società) e si concretizza nella proposizione di un modello educativo e comportamentale fondato su questi valori, che diventano così il fulcro dell'intera attività; questo spinge ogni anno decine di persone a dedicare il proprio contributo affinché questo modello possa avere uno sviluppo costante, tanto nel tempo quanto nel numero di persone coinvolte.
A seguito dell'incontro a Roma lo scorso sabato 7 giugno con Papa Francesco, abbiamo focalizzato ancora di più la nostra mission e i nostri obbiettivi, seguendo il suo insegnamento.
Questi i passaggi più significativi delle parole del Papa che ha rivolto a noi sportivi:
“Voi giovani e adulti che vi occupate dei più piccoli siete a tutti gli effetti degli educatori, grande responsabilità, perchè lo sport è una strada educatrice”
“Ci sono tre strade per i bambini e i ragazzi, quella dell’educazione, quella dello sport e quella del lavoro”
“Niente droga, niente alcol, lo sport, il lavoro e l’educazione ti portano avanti, il resto no”
“Lo sport deve rimanere un gioco, solo così fa bene al corpo e allo spirito. Vi invito a giocare come già fate, ma mettetevi in gioco nella vita come nello sport, mettetevi in gioco nella ricerca della vita, mettetevi in gioco con gli altri e con Dio, non accontentatevi con un pareggio”
“Nelle società sportive si impara ad accogliere tutti con semplicità e simpatia. Dovete essere accoglienti lasciando la porta aperta per dare a tutti, soprattutto ai meno fortunati, l’opportunità di esprimersi”
“Meritatevi la vostra maglia ogni giorno, sentite il gusto e la bellezza del gioco di squadra, non agli individualismi, non il gioco per se stesso”
“In Argentina quando uno gioca da solo, diciamo che uno si mangia il pallone, ma questo è individualismo, non va bene. Bisogna respingere ogni forma di egoismo e isolamento. Dovete gareggiare nella stima reciproca e crescere nella fraternità.”
“E’ bello quando in parrocchia c’è il gruppo sportivo e se non c’è…manca qualcosa”
“... grazie per avermi scelto come il vostro capitano e da capitano vi sprono a non chiudervi in difesa, ma andate in attacco a giocare insieme la nostra partita che è quella della gioia, tutti devono giocare, non solo i più bravi, privilegiando i più svantaggiati come faceva Gesù”
“Vi benedico, prego per voi, e chiedo a voi di pregare per me perchè anch’io devo fare il mio gioco che è il vostro gioco che è quello di tutta la chiesa”